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2012 Anno
Internazionale
dell'Energia
Sostenibile per Tutti
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Il
segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha dichiarato il 2012 "Anno
Internazionale dell’energia sostenibile per tutti". Rivolgendo un
appello ai paesi membri da detto: «La nostra sfida è la trasformazione.
Abbiamo bisogno di una rivoluzione globale per l'energia pulita, una
rivoluzione che renda l'energia disponibile e accessibile a tutti. È
essenziale per rendere minimi i rischi climatici, per ridurre la povertà
e migliorare la salute del Pianeta, la crescita economica, la pace e la
sicurezza».Nella dichiarazione di Ban Ki-moon è chiaro che il futuo del
Pianeta, salute ed assetti politici, dipendono dalla questione
energetica e da una ridistribuzione equa delle risorse.
Entro 20 anni il consumo di energia aumenterà del 40% specie nei Paesi
in via di sviluppo. Attualmente 1,6 miliardi di persone non hanno
l'elettricità e 3 miliardi si affidano a biomasse tradizionali per
scaldarsi, cucinare e altre esigenze domestiche di base. Efficienza
energetica, risorse rinnovabili e abbattimento dei consumi sono quindi i
concetti chiave per realizzare la rivoluzione globale di cui parla il
segretario dell'Onu: introdurre un nuovo concetto di energia, pulita,
intesa come bene comune e in grado di avviare lo sviluppo dei paesi del
terzo mondo in maniera sostenibile e pacifica. Questo presuppone
abbandonare progressivamente le fonti fossili principale causa di
sanguinosi conflitti.
GLI 8 OBIETTIVI DEL MILLENNIO
Nel
settembre 2000, con l'approvazione unanime della Dichiarazione del
Millennio, 191 Capi di Stato e di Governo hanno sottoscritto un
patto globale di impegno congiunto tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
Dalla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite sono nati otto
obiettivi (MDG) che costituiscono un patto a livello planetario fra
Paesi ricchi e Paesi poveri, fondato sul reciproco impegno a fare
ciò che è necessario per costruire un mondo più sicuro, più prospero
e più equo per tutti. Si tratta di otto obiettivi cruciali da
raggiungere entro il 2015.
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1 Sradicare la povertà estrema e la fame
• Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di
persone il cui reddito è inferiore ad 1 $ al giorno
• Raggiungere un’occupazione piena e produttiva e un lavoro
dignitoso per tutti, inclusi donne e giovani
• Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di
persone che soffre la fame |
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2 Rendere universale l’educazione primaria
• Assicurare che ovunque, entro il 2015, i bambini, sia
maschi che femmine, possano portare a termine un ciclo
completo di istruzione primaria |
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3 Promuovere l’eguaglianza di genere e l’empowerment
delle donne
• Eliminare le disparità di genere nel campo dell’educazione
primaria e secondaria, preferibilmente entro il 2005, e a
tutti i livelli educativi entro il 2015 |
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4 Ridurre la mortalità infantile
• Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di
mortalità infantile sotto i 5 anni |
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5 Migliorare la salute materna
• Ridurre di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di
mortalità materna
•
Raggiungere, entro il 2015, l’accesso universale ai sistemi
di salute riproduttiva |
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6 Combattere l'AIDS, la malaria e le altre malattie
• Arrestare entro il 2015, invertendo la tendenza, la
diffusione dell’HIV/AIDS
• Raggiungere entro il 2010 l’accesso universale alle cure
contro l’HIV/AIDS per tutti coloro che ne hanno bisogno
• Arrestare entro il 2015, invertendo la tendenza,
l'incidenza della malaria e delle altre principali malattie |
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7 Assicurare la sostenibilità ambientale
• Integrare i principi dello sviluppo sostenibile
all’interno delle politiche e dei programmi dei paesi e
invertire la tendenza alla perdita di risorse ambientali
• Ridurre la perdita di biodiversità raggiungendo, entro il
2010, una riduzione significativa del tasso di perdita
• Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non
ha accesso all'acqua potabile e agli impianti igienici di
base
• Entro il 2020 raggiungere un significativo miglioramento
delle condizioni di vita di almeno 100 milioni di abitanti
delle baraccopoli |
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8 Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo
• Rivolgersi ai bisogni specifici dei paesi meno avanzati,
di quelli privi di sbocco al mare e dei piccoli stati
insulari in via di sviluppo
• Sviluppare un sistema commerciale e finanziario più
aperto, regolamentato, prevedibile e non discriminatorio
• Trattare globalmente i problemi legati al debito dei PVS
• In cooperazione con le aziende farmaceutiche, rendere
possibile nei pvs l’accesso ai farmaci essenziali con costi
sostenibili
• In cooperazione con il settore privato, rendere
disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente
per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione |
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