La Riserva Naturale Statale “Le
Cesine” costituisce uno delle ultime testimonianze rimaste delle vaste
paludi che si estendevano sulla costa pugliese tra Brindisi ed Otranto.
Si tratta di una zona umida retrodunare residuo di un antico grande
sistema lagunare e palustre, oggi fortemente ridotto dovuto a massicci
interventi di bonifica e a processi d’interramento naturali.
La Riserva, gestita dal WWF Italia, si estende per 620 ettari lungo il
litorale adriatico, nel comune di Vernole (Le) ed è costituita da una
varietà di ambienti diversi: una lunga spiaggia, di circa 6 Km, con
brevi tratti sassosi e scogli, dune, aree lacustri e palustri, pineta,
macchia mediterranea, gariga, coltivi.
Il nome “Cesine” deriva probabilmente dal termine “Segine” che stava a
significare “zona incolta, abbandonata”. “Segine”, infatti, si chiamava
il borgo poco distante che sorgeva intorno al castello di Acaya che,
prima delle grandi trasformazioni del territorio causate dalle
bonifiche, era circondato da estesi acquitrini e vegetazione palustre.
Le Cesine è un’area dichiarata dal 1977 “Zona umida d’importanza
internazionale” ai sensi della Convenzione di Ramsar e nel 1978 è stata
istituita “Oasi di protezione della fauna” dalla Regione Puglia. Nel
1980 è stata dichiarata Riserva dello Stato con D.M. 13.8.80 del
Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste. L’area è inoltre compresa
nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT9150014 ai sensi della
Direttiva 79/409/UE per 647 ettari e compresa nel Sito di Importanza
Comunitaria (SIC) IT9150032 ai sensi della Direttiva 92/43/UE per 897
ettari.
L’ambiente di maggiore interesse naturalistico e di straordinaria
biodiversità è costituito dalla zona umida con grandi superfici
ricoperte da canneti, aree palustri, acquitrini e due grandi specchi
d’acqua retrodunari, “Salapi” e “Pantano Grande”, collegati da un
canale, e alimentati prevalentemente da acque meteoriche. In alcuni
punti il cordone dunare si limita ad un’esile striscia sabbiosa che non
riesce ad arginare, durante le più forti mareggiate, l’impeto del mare
le cui onde raggiungono i pantani variandone così la concentrazione
salina. Situate lungo una delle principali rotte migratorie
dell’avifauna, le Cesine sono il luogo di passo, sosta e svernamento per
moltissimi uccelli acquatici (vedasi
scheda).
Lo scopo
finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del
nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere
in armonia con la natura.