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CD CD
Visita virtuale del Parco
Foto del
Parco
Centro
di Educazione Ambientale
POSIZIONE
GEOGRAFICA
Puglia. Costa adriatica salentina
a nord del Comune di Lecce, a
circa 13 km dal capoluogo salentino e a due chilometri dal mare e
compresa tra le torri costiere di vedetta «Rinalda» e «Chianca». Si
raggiunge percorrendo la strada provinciale Lecce-Torre Chianca,
svoltando a sinistra, all’ottavo chilometro, in direzione di Torre
Rinalda. Percorsi circa 2 km occorre imboccare, a destra, una stradina
in terra battuta, costeggiata prima da olivi e successivamente da
cipressi. Proseguendo per circa 1 km si giunge al Centro Visite della
Riserva Naturale costituita dall’omonima masseria.
Il primo piano del complesso masserizio è sede del
Centro di Educazione Ambientale di Rauccio del WWF dove è allestita
una mostra permanente sui diversi aspetti didattici, storici, geografici
e naturalistici dell’area e del Salento.
CENNI STORICI
“Rauccio” è il nome della torre-masseria fortificata, del vicino bosco e
di un canale, costituito da due bracci, che scorre a sud dello stesso
bosco e che riversa le sue acque nella laguna costiera dell’Idume tra le
località marine di “Spiaggiabella” e “Torre Chianca”. Le indagini
archivistiche hanno accertato che il nome deriva da «Raguccio» riferito
ad certo Raguccio Maresgallo che ne ebbe la proprietà. Nell’attuale
stato delle ricerche non è stata ancora accertata la data certa di
costruzione della masseria anche se nel registro catastale dei padri
Domenicani di Lecce risultava di proprietà dei religiosi già dal 1718.
Il complesso masserizio ricadeva nell’ambito del feudo di «S. Marco»,
precedente denominazione toponomastica dell’area, riportato in varie
carte corografiche di età diversa fino agli inizi dell’ 800.
Il bosco e la zona umida di Rauccio rappresenta una preziosa
testimonianza della medioevale «Foresta di Lecce» che alla fine del XIII
secolo si estendeva fra la città e la costa, interessando il litorale
adriatico dal confine con la provincia di Brindisi fino ad Otranto. Un
importantissimo documento, la Carta Forestale della Milizia Nazionale
Forestale pubblicata nel 1927, con dati di inizio secolo, indica quale
fosse l’estensione dell’area boscata e l’assetto idrogeologico della
zona prima dei notevoli interventi antropici del secondo dopoguerra con
gli «appoderamenti» della Riforma Fondiaria e del degrado urbanistico e
paesaggistico degli anni settanta e ottanta.
GEOLOGIA E IDROGEOLOGIA
Dal punto di vista geologico, procedendo dal mare verso l’interno,
l’area presenta affioramenti geologici appartenenti a differenti
tipologie di substrato. Sono individuabili le sabbie calcaree
grigio-giallastre dell’Olocene; le formazioni di «tufi» calcarei del
Pleistocene, scarsamente permeabili dalla grana grossolana e ricchi di
fossili; infine sono frequenti calcareniti e calciruditi del Pliocene
con ricco corredo di macrofossili come gasteropodi e pettinidi.
Elementi caratterizzanti di tutta l’area sono alcune particolari
manifestazioni idriche affioranti rappresentate da pozze, polle e «ajsi»
o «avisi» (cavità naturali dall’aspetto di piccoli laghi in cui affiora
l’acqua di falda) con una complessa circolazione idrica sotterranea
costituita dalla falda «superficiale» e da quella «profonda» con alcune
interconnessioni. Una serie di canali («Rauccio», «Gelsi», «Fetida») e
il bacino costiero «Idume», realizzati con interventi di ingegneria
idraulica, completano l’assetto idrogeologico dell’area.
VEGETAZIONE E FLORA
L’area di Rauccio è costituita da uno straordinario campionario di
ambienti naturali e del paesaggio rurale tipici della penisola salentina:
bosco, macchia mediterranea, «gariga», aree palustri e lacustri,
praterie substeppiche, pascoli, rimboschimenti a pineta, coltivi, …
Nel sito di Rauccio si riscontra pertanto la presenza di diversi tipi
vegetazionali, alcuni dei quali di elevato interesse sotto il profilo
della conservazione della biodiversità.
La lecceta,
habitat di interesse comunitario, è un tipico esempio di boscaglia
sempreverde con un ricco sottobosco di sclerofille arbustive come il
lentisco, il mirto, la fillirea, l’alaterno, ecc. reso ancor più fitto e
impenetrabile da specie lianose e sarmentose come lo smilace, la robbia,
il caprifoglio mediterraneo, il tamaro, ecc. Questo tipo di vegetazione
si inquadra nell’‘associazione’ Viburno-Quercetum ilicis, che
caratterizza tutte le leccete presenti nel Salento. Il tipo di
vegetazione di gran lunga più raro e interessante presente nel sito è
costituito dalle vaste distese palustri di vegetazione «alofila» (tipica
di ambienti fortemente salati). Questo habitat è rappresentato da vasti
“salicornieti” con salicornia fruticosa e dallo statice autunnale,
nonché da “giuncheti” con giunco nero e piantaggine crassulenta che si
inquadrano nella tipologia delle «steppe salate mediterranee», un
habitat considerato di importanza prioritaria dall’Unione Europea.
La flora è
particolarmente ricca per la presenza di diversi habitat (anche se di
non grande superficie) e comprende numerose specie di grande rilevanza
“fitogeografica” e di elevato interesse sotto il profilo della
conservazione naturalistica. Non sono poche, infatti, le specie presenti
nell’area che risultano incluse nel “Libro Rosso delle Piante d’Italia”
che riporta una serie di piante ritenute, a diverso titolo, a rischio di
estinzione in Italia. Fra tutte spicca la celebre periploca maggiore
(Periploca graeca), individuata nell’area del Parco già nel 1953.
Diverse ricerche ed indagini scientifiche hanno permesso di individuare
altre specie vegetali minacciate come l’orchidea palustre (Orchis
palustris), la campanella palustre (Ipomoea sagittata), la cerere a una
resta (Aegilops uniaristata), la serapide pugliese (Serapias orientalis
subsp. apulica). Impreziosiscono il sito anche altre specie considerate
a rischio su scala regionale come la ofride di Creta (Ophrys candica),
la calamaria istrice (Isoetes hystrix), il lino marittimo (Linum
maritimum), la peverina di Mantico (Moenchia mantica).
Il sito di Rauccio ricade all’interno del Sito di Importanza Comunitaria
(SIC)1 "Rauccio" come perimetrato nell’ambito del progetto “Bioitaly –
Natura 2000” e realizzato dal gruppo Bioitaly regionale di concerto con
l’Assessorato
all’Ambiente - Ufficio Parchi della Regione Puglia.
In
questa area sono presenti habitat naturali di interesse comunitario e
prioritari per la cui conservazione, disciplinata dalla direttiva
92/43/CEE (recepita con D.P.R. 08.09.1997 n. 357 - «Regolamento recante
attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli
habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche»), sono
stati necessari particolari interventi di salvaguardia come il
prestigioso programma “Life Natura” del 1995.
Tali interventi hanno avuto come scopo principale quello di promuovere
il mantenimento della biodiversità, tenendo conto al tempo stesso delle
esigenze economiche, sociali, culturali del territorio.
FAUNA
Il sito è frequentato da una ricca fauna che annovera varie specie di
mammiferi come il riccio, la volpe, la donnola, la faina e soprattutto
il tasso (termine dialettale «melogna» o «milogna») la cui presenza
nell’area viene testimoniata dal toponimo della vasta zona umida
«Specchia di Milogna» nei pressi del bosco. Fra i rettili si segnalano
la biscia d’acqua, il biacco, il colubro leopardino, la testuggine
d’acqua. Fra gli anfibi, oltre al tritone italico, alla rana verde e al
rospo smeraldino è diffusa anche la raganella.
Sono gli uccelli di passo, svernanti e stanziali a rappresentare la
maggiore ricchezza faunistica dell’area con specie tipiche di ambienti
boschivi e di macchia come la cinciallegra, l’occhiocotto, l’usignolo di
fiume, con specie caratteristiche di aree umide come il piro piro
piccolo, il totano moro, lo sgarza ciuffetto, il cavaliere d’Italia, la
garzetta, l’airone bianco maggiore e l’airone cenerino e l’occasionale
presenza della cicogna. Non mancano i rapaci sia diurni che notturni
come il falco di palude, l’albanella reale, il gheppio, il gufo comune,
la civetta e il barbagianni. Celebri sono state la presenza della
farfalla monarca africana (1988) e dei cigni reali (1994).
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formato PDF
a cura del Prof. Vittorio De Vitis
Comitato
Tecnico-Scientifico WWF Salento
Centro di Educazione Ambientale di
Rauccio
la
legge istitutiva del Parco LEGGE REGIONALE 23 DICEMBRE
2002, n. 25
il link sul Parco Natutrale Regionale Bosco e Paludi Di Rauccio sul sito
del comune di Lecce:
http://www.comune.lecce.it/comunelecce/Territorio/Ambiente+e+Natura/Parco+Naturale+Rauccio.htm
Cerchiamo appassionati della natura e della biodiversità. Vieni con
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